ARTE NATURA E ARCHITETTURA - Rigenerare le Prossimità -
Evento inserito nel PADIGLIONE ITALIA “COMUNITA' RESILIENTI” - 17.Mostra di Architettura di Venezia
“Bisogna avere un caos dentro di sé per poter generare una stella danzante”
Alla base di questo pensiero di Nietzsche c'è il desiderio di amare ogni singola scintilla dell’esistenza, ogni respiro di vita.
Bisogna però riconoscerla l'esistenza, sapersi interfacciare anche con il mistero che essa genera. È ciò che ci aiuta a comprendere l'idea del vuoto, dell'incomprensibile.
Allora quando ciò che rimane dell'esistente di un piccolo borgo dell'entroterra diviene personificazione dell’idea di "caos primigenio", ovvero dell’irrazionale, di ciò che sfugge al calcolo e che però funziona? Quando la rigenerazione diventa essenziale per le prossimità?
Quando è contemporanea.
Quindi se è vero che l'individuo contemporaneo non è colui che cerca di coincidere e adeguarsi al suo tempo, ma invece è chi aderisce ad esso attraverso una sfasatura e un anacronismo, allora Borgo Buonanotte ha conosciuto dalla frattura del suo contesto, dallo spopolamento, dalla frana, dall'abbandono, il gene di una luminosità velocissima, che arriva verso di noi senza mai poterci raggiungere.
Perchè si è in grado di vedere la luce (in questo caso celeste e fucsia) solo dopo aver percepito l'oscurità, dopo aver percepito la Notte Buona.
Buonanotte Contemporanea
Il "cantiere dell'immaginario" quale è il Borgo Buonanotte, si inserisce nelle Comunità Resilienti (16) individuate dal Padiglione Italia della 17.Biennale di Venezia.
È un progetto che aderisce perfettamente alla convinzione di ridare all’architettura un ruolo che contribuisca in modo significativo al miglioramento della qualità della vita delle persone. Fornendo risposte adeguate ai mutamenti ambientali e sociali del nostro tempo.
Buonanotte, come su detto, è un “cantiere” dell’immaginario che ricerca nuove relazioni, in un luogo di rottura, dove il pensiero si è arrestato.
Buonanotte Contemporanea prova a costruire una nuova socialità e, in uno spazio diventato povero, perché ha perso la capacità di creare relazioni, ma che può tornare bello e generativo di incontri, di possibilità finora inesplorate, anche attraverso l’arte che esce fuori dai suoi recinti. Buonanotte è il risultato di un lungo e accurato lavoro di sintesi tra architetti e artisti, a partire dalla ricerca di una relazione tra contesto, messa in sicurezza e opera d’arte fino alla definizione di una narrante visione d’insieme per chi attraversa il borgo.
Non era importante scegliere semplicemente dove realizzare dei consolidamenti e collocare le opere d’arte, ma, soprattutto, che in quei luoghi, in quei punti che oggi segnano il percorso di Buonanotte Contemporanea, si creasse una forte relazione capace di raccontare una storia, fra passato, presente e con uno sguardo al futuro, fatta di pensiero, emozioni e relazioni culturali, che affidano all’arte e all’architettura il futuro dell’esistenza umana.
È possibile rivedere il dibattito "ARTE NATURA E ARCHITETTURA - Rigenerare le prossimità" qui:
ph1.ph2.ph3 - ph.Michele Boccia
ph4.ph5.ph6 - ph Maria Letizia Paiato
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