Perché è così importante un grido.
Era il 2013 quando uscì il numero zero del nostro giornale manifesto. L’intento non era solo quello di opporsi all’attitudine passiva degli studenti universitari, al loro mancato apporto nel dibattito scientifico, ma anche di proporci come ‘ponte’ tra giovani e meno giovani all’interno della nostra società culturale.
Evidentemente le cose sono proprio andate come ci aspettavamo, visto che dal 2014 il numero di persone all’interno del nostro gruppo è cresciuto di anno in anno. Un gruppo impegnato su diversi fronti sociali e culturali, che ha sperimentato, interagito, sostenuto e sognato. Ha costruito una casa confortevole per chi volesse sentirsi libero e circondato dalla bellezza, per chi volesse mettersi in discussione, per chi avesse bisogno di riprendere in mano il coraggio di dire la propria.
In questa esperienza mi sono arricchita così tanto che con le parole mi sembra di banalizzare questo percorso. Ho avuto la fortuna di incontrare molti maestri, confrontarmi con loro.
Ho imparato, negli anni di studio, che l'idea dei miti – tutti i miti – bisogna farla a pezzi, per dissacrarli, ammazzarli. Bisogna distruggere ogni certezza – soprattutto se non è tua – prendere questa o quella teoria e demolirla in faccia al primo che la cita a memoria. Per ritornare, infine, sul luogo del delitto.
Rileggere tutto sull’onda di una ritrovata nudità di spirito, depurata da ogni fanatismo.
Mi sono chiesta più volte se WOO fosse la strada giusta, il mezzo per proporre la mia personale visione delle cose, o solo un passatempo, un diversivo allo studio. Mi sono risposta che era esattamente il modo ottimale per sfruttare al meglio le mie energie e competenze. La sperimentazione è stata la parte più importante di questi anni, la libertà di esprimerci autonomamente è stata il meglio che poteva capitarci. Il sostengo di chi ha permesso questa libertà è stato il vantaggio più grande. Il manifesto A2 (della misura di mezzo metro quadro) che abbiamo riempito in questi anni è stato in sostanza il nostro linguaggio.
Abbiamo provato a raccontare una storia fedele a questo linguaggio. Una storia fatta di storie — tante, per la precisione — che si intrecciano e sovrappongono, così come si intrecciano e sovrappongono gli eventi della vita reale. Attraverso le nostre attività si passa da una storia all’altra, e intanto quella che si è lasciati indietro va avanti.
Non ricordo più com’ero prima di WOO. Probabilmente non tornerò mai a elaborare un pensiero meramente funzionale. Quello che si è aggiunto è stato il senso. Provare a trovare un significato per ogni cosa, per vedere quello che rimane al di là di WOO, aldilà di tutto.
Questo “libretto” racconta solo una piccola parte di questo percorso. Raccoglie una selezione di argomenti trattati, di ipotesi, di teorie, di doni che abbiamo ricevuto dai più grandi maestri dell’architettura contemporanea. Come usarlo dipende da voi: se vi sentite ripuliti da ogni infruttifero proselitismo potete reperirlo e iniziare a leggere.
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