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Conferenza Stampa - Quale Città. Identità, dimensioni, bellezza e diritti di cittadinanza.

Il prossimo 23 luglio 2021 si terrà una iniziativa importante in città. Proveremo ad innescare una riflessione, un ragionamento aperto sulla città oggi, per provare a costruire un documento, una carta, in cui racchiudere un più significati per la vita democratica e per la vita dei cittadini.


Ripensare la città oggi ci impone una nuova filosofia del paesaggio, del paesaggio costruito e anche del paesaggio delle relazioni, la capacità di pensare e ripensare alla costruzione della città come insieme dei movimenti fisici, dei movimenti simbolici dei movimenti affettivi dei movimenti politici dei cittadini.

Questo bisognerebbe riuscire a ripensare.


I parametri classici adottati dalle più antiche disposizioni in materia urbana devono essere oggi necessariamente adattati a territori più complessi e alle esigenze di una società in rapida mutazione.

In un contesto di divisioni acutizzate e di disuguaglianze crescenti, come quelle che stiamo vivendo, siamo chiamati ad immaginare trasformazioni volte a favore della qualità della vita.


La prima domanda che ci siamo posti è stata

di cosa ha bisogno la città per funzionare?

Generalmente le discipline si muovono sempre distinte, l’urbanistica, la politica. Crediamo che questo sia il momento di pensarle tutte insieme. Perché si riuscirà a dare vita alla città se tutti pensiamo insieme.


La Città è il luogo dove si realizza la comodità, dove la pluralità favorisce la formazione di uno spirito critico, dove la domanda di beni e servizi è in grado di produrre idee come patrimonio per tutti. L’uomo è capace di realizzare la consapevolezza attraverso l’esperienza dell’incontro. L’incontro premette alla Città di essere sé stessa, che ci sia uno scambio di vissuto, di parola che consenta di ricostruire il tutto.


La pandemia ci ha mostrato come gli strumenti informatici e la distanza abbia colmato un momento di emergenza ma che la distanza non si possa recuperare, se non con il crpo e con la presenza. Il digitale non apre una cittadinanza, non sostituisce nulla.


In questo senso ritrovare il punto di vista è fondamentale. “Quale Città” è il "non interrogativo" che permette di comprendere non solo il punto di vista della disciplina, ma sopratutto quello del cittadino. Di comprendere come il progetto di vita della persona vada ritrovato per intero, di innescare una riflessione per una nuova Carta delle Città.


– Il Centro. Quotidiano d'Abruzzo • Edizione cartacea del 18/07/2021

– TGR Abruzzo • Edizione delle 14:00 17/07/2021

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